(Reuters Health) – Secondo una nuova revisione sistematica degli studi condotta da ricercatori dell’Università del Texas di Austin, l’associazione tra esposizione ai raggi ultravioletti (UV) e melanoma è “debole” nella popolazione afro-americana.
Adewole Adamson e colleghi hanno ricercato nella letteratura studi sull’esposizione ai raggi UV come fattore di rischio per melanoma cutaneo in persone afro-americane. Poiché non esiste una definizione standard, i ricercatori hanno definito “di colore” qualsiasi etnia ad eccezione di quella caucasica non ispanica, fototipo di Fitzpatrick (IV-VI) o capacità di abbronzarsi senza mai scottarsi o farlo raramente. Sono stati inclusi 13 articoli su oltre 7.700 melanomi in persone afro-americane.
11 studi non hanno rilevato associazioni tra l’esposizione ai raggi UV e il melanoma, anche se uno studio statunitense ha mostrato una piccola relazione positiva nei soggetti di sesso maschile e uno studio ha evidenziato un’associazione debole negli uomini ispanici.
Anche in studi al di fuori degli Stati Uniti vi erano evidenze limitate di un’associazione tra esposizione ai raggi UV e melanoma nelle persone afro-americane. Tutti gli studi presentavano una qualità da moderata a bassa (rating dell’Oxford Centre da 2b a 4).
“La fotoprotezione potrebbe essere associata a benefici in altre malattie correlate ai raggi UV, come fotoinvecchiamento, melasma e iperpigmentazione post-infiammatoria”, conclude Adamson. “È molto meno chiaro se l’esposizione ai raggi UV si associ ad altri tipi di tumore della pelle nelle persone afro-americane. E questo sarà l’oggetto dei futuri lavori”.
Fonte: JAMA Dermatology
Marilynn Larkin
(Versione italiana Nutri&Previeni/Quotidiano Sanità)